lunedì 20 ottobre 2014
Rubrica del Lunedì. I colori primari della luce
Oltre ad aver individuato i 7 colori principali, Newton capì che l'intero spettro poteva essere suddiviso in tre bande predominanti che corrispondevano a rosso, verde e blu (RGB). Questi tre colori furono definiti i colori primari della luce e il motivo è perché queste tonalità non si possono raggiungere mischiando altri colori.
Invece, prendendo questi colori promari e mescolandoli tra loro, possiamo generare altri colori.
Attraverso un'adeguata combinazione di questi colori quindi, è possibile raggiungere tutte le tonalità dell'arcobaleno.
Gli stessi colori primari sono quelli che danno vita ai colori sul monitor della tv o del computer, dove radiazioni luminose vanno a "colpire" i tre puntini RGB e a formare tutte le tonalità. Da questi, per sintesi additiva si formano milioni di sfumature fino al bianco (sintesi additiva).
Se invece ci fermiamo ad osservare un quadro di Cézanne ci rendiamo conto di come i colori si formino per sottrazione, cioè per assorbimento della radiazione luminosa da parte del pigmento o dell'inchiostro colorato. Stiamo parlando di sintesi sottrattiva per cui la parte di radiazione riflessa produce la percezione di quel colore. In questo caso i colori primari sono Ciano, Magenta e Giallo e mescolati tra loro possono generare tutti i colori fino al nero (CMYK). Questo tipo di sintesi viene utilizzata nella stampa tipografica, detta appunto in quadricromia.
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