lunedì 8 settembre 2014

Rubrica del lunedì. La linea.

Eccoci qua. Abbiamo parlato del punto. Ed un punto in movimento genera l'argomento che oggi andiamo ad affrontare: la linea.
La linea, pur possedendo lunghezza, posizione e direzione, non ha spessore e rappresenta anche il limite di un piano.
Essa può rappresentare: un filo sottile, il bordo di un'area colorata, la cornice di una finestra, il profilo di una collina, il perimetro di un oggetto squadrato, il limite di un'area, il limite di una strada...
La linea è alla base del disegno e si presta ai più svariati utilizzi. Come elemento visuale può possedere una precisa forza espressiva, è cioè in grado di attirare l'attenzione per le sue qualità visive.
Cavandoli
L'uomo-linea di Cavandoli
Concettualmente la line ha soltanto una dimensione, che è la lunghezza e che è infinita, ma per rappresentarla dobbiamo limitarne la lunghezza in segmenti e creare uno spessore. Essa può essere retta, curva, magari può andarsi a sovrapporre ad un'altra in maniera studiata.
Ovviamente in base agli andamenti lineari, anche le sensazioni trasmesse saranno diverse. Tali sensazioni vengono studiate in psicologia, e discipline quali la grafica ne sfruttano a pieno i principi.
Infatti la linea può essere usata come decorazione, come elemento di struttura del campo visivo (nell'architettura per esempio), o come texture.
Pensate che alcuni disegnatori hanno fatto di una semplice linea la loro arte, nel vero senso della parola: ne è un esempio lampante l'uomo-linea di Osvaldo Cavandoli.


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